Trascorrere la seconda metà della propria vita in tranquillità, tra le mura domestiche e in buona salute, rappresenta l’ideale della maggior parte degli anziani. È proprio grazie alla Sanità 4.0 che è possibile servirsi di strumenti di supporto alla sicurezza e all’autonomia degli anziani.
Vivere senza dipendere da altri, soprattutto durante l’anzianità, fornisce un senso di benessere sia ai familiari che alla persona in questione. Evitando malesseri, apprensioni e tutte quelle dinamiche che si instaurano inevitabilmente.
Caso di studio: benessere degli anziani in casa
Il caso di studio riportato da Agenda Digitale dimostra che con l’intervento della tecnologia tutto questo è possibile. In che modo?
È stata sviluppato in tale contesto un sistema comprendente un’infrastruttura sensorizzata all’interno dell’appartamento, un canale di comunicazione rivolto al cloud e una serie di algoritmi per elaborare i dati. L’obiettivo era quello imparare a conoscere la persona.
Nel caso specifico sono stati utilizzati dei sensori con protocollo Z-Wave per limitare i costi, si tratta dei sensori adottati negli impianti di allarme. I sensori di presenza, permettono di rilevare la posizione corrente dell’anziano in un ambiente e se possibile suddividere le stanze (distinguendo zone di relax da zone di passaggio: ad esempio salotto e corridoio).
Non intrusività e focus sull’anziano
Parola d’ordine “non intrusività”. Affinché questo avvenga e gli anziani percepiscano un’invasione del proprio spazio vitale, le telecamere sono state abolite. Aboliti anche i per sensori fisici da posizionare sul corpo della persona. Entrambi gli strumenti rappresentano un’invasione dello spazio vitale della persona e della sua privacy.
Raccolta dei dati e impiego
I dati raccolti dai sensori sono poi aggregati considerando zona dell’appartamento e orari con lo scopo di rilevare le attività giornaliere (es: la rilevazione in cucina dalle 19.30 alle 20.30 può indicare un’attività classificabile come cena). Definendo una serie di regole è possibile distinguere attività normali e anomale.
E il ruolo della famiglia?
Attraverso un’App specifica la famiglia avrà modo di vedere e monitorare queste informazioni. L’app fornirà inoltre degli elementi riassuntivi di ciò che è accaduto in uno specifico lasso di tempo. Nel caso di anomalie, queste verranno identificate in maniera automatica e in condizioni di alta criticità saranno trasmessi messaggi di allarme, notificati ripetutamente alla famiglia.
Personalizzazione è l’altra parola chiave di questo progetto. Le regole da impostare per monitorare e gestire i sensori devono essere impostate ad hoc e definite in base alle esigenze specifiche della persona.